A me piacerebbe molto che passi della Bibbia fossero nelle antologie scolastiche, per tutti i buoni motivi elencati qui sopra da Angelo e Prosaica (non ultimo ridurre i libri melensi sul Terzo Mondo Pieno di Sensibilità).
Il guaio è che in Italia, al momento, temo che lo studio di qualunque testo religioso cada nella giurisdizione degli insegnanti di religione cattolica: per cui niente Cantico dei Cantici o Libro di Giobbe, ma solo Vangelo di Luca spiegato con fare da recita di Natale per la terza elementare.
Sarebbe interessante se ci fossero degli insegnanti di letterature comparate – ma il medio professore di italiano è uno che avrebbe problemi a citare Dostoevskij, figuriamoci qualcosa scritto in (medio)oriente.
Certo, dall'altra parte c'è l'esaurirsi di una parte di cultura che ha effetti agghiaccianti – ho amici che non sanno riconoscere i simboli degli evangelisti, per restare sull'arte – anche perché non è compensata da un'apertura (anche superficiale) ad altre culture (penso alla situazione che spesso si crea negli USA, ad esempio: magari non sai i dettagli di una cultura, ma hai un'infarinata di molte culture diverse).
[Insomma, mi sembra proprio un dilemma.]